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Nella Avignone del XIV secolo la predicazione di papa Giovanni XXII getta scompiglio nella Chiesa, e da lí in gran parte dell' Europa. In una serie die sermoni il papa avanza l'ipotesi che, dopo la morte, le anime beate non godano della visione di Dio, in cui consiste la beatitudine, ma debbano attendere per questo il momento della resurrezione. Potrebbe l'anima essere beata senza il proprio corpo ? E se sì, che senso ha allora la resurrezione finale ? La proposta del pontifice intorno alla visione beatifica, se pur avallata dall' autorità di Agostino e di Bernado, viene subito fortemente avversata. In un clima di crescente ostilità, Giovanni XXII abiura. Tuttavia la testi di questo pontefice colto e tormentato e le anche in alcune sue postille. Ma non solo : il problema della visione beatifica è di primaria importanza per comprendre opere petrarchesche comeil "Triumphus Eternitatis", così come alcune poesie dei "Rerum Vulgarium Fragmenta". In questo studio, l'autrice mostra come l'esame dell' ambiente avignonese e una attenta lettura dei testi restituiscano alla poesia del Petrarca, troppo spesso considerata avulsa dalla storia, la sua densità speculativa. Alla luce del dibattido teologico sulla beatitudine del corpo glorioso, il grande ciclo dedicato ala morte di Laura, col suo mito assieme terreno e celeste di una bellezza immortale, assume un senso più esatto e più profondo.
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Humanists --- Petrarca, Francesco, - 1304-1374 --- Petrarca, Francesco, - 1304-1374 --- Italy
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