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Critique d'art --- Critique d'art

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Critique d'art --- Critique d'art

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"Article de presse, livre, dictionnaire, entretien, chronique, émission télévisée ou radiophonique, site web, blog… la critique d’art se déploie à travers des supports dont la diversité et les impacts spécifiques se trouvent souvent négligés au profit d’analyses centrées sur le jugement esthétique des auteurs et les valeurs qu’ils défendent. Mais les significations peuvent-elles être indépendantes du canal matériel et du processus éditorial par lequel elles s’expriment ? Qu’il s’y adapte ou qu’il les déjoue, le discours critique fait siennes les contraintes d’un médium qui structure en profondeur les composantes de son message. Non seulement le médium prescrit le format (texte, image, parole), la longueur (ou la durée) et la tonalité des énoncés, mais il agit aussi, par ses moyens propres, sur l’évaluation même de l’œuvre et les modalités du jugement de goût, non sans tension, parfois, avec le discours critique lui-même.Conjuguant histoire du livre, analyse littéraire, sciences de l’information et de la communication, sociocritique, génétique et médiologie, cet ouvrage cherche à élucider ce que le discours critique sur les arts doit aux différents systèmes matériels sur lesquels il s’articule et aux intentionnalités multiples dont il est porteur. Cette étude propose des cadrages théoriques et méthodologiques de la question ainsi que de nombreuses études de cas mettant en évidence les riches et complexes interactions qui se jouent entre discours critique et médium."--

Critique d'art --- Art

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Critique d'art --- Muséologie

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A partire dal titolo, "L'inchiostro variopinto" annuncia subito il carattere multiforme dei saggi che lo compongono, accentuando semmai, con quel qualificativo rivelatore, la vivacità del tono di questo "quasi diario" ricco di stimoli e di sorprese. Stesso fervore, stessa vis polemica, stessa ironia, stesso piacere narrativo della precedente caratterizzano questa nuova silloge di elzeviri, i quali, oltre e più che testimoniare degli interessi polivalenti dell'autore, rispondono a un suo bisogno profondo : quello di puntare la propria attenzione su questioni attuali, più quotidiane, più connesse ai fatti della vita. Quasi un "contrappeso", dunque, all'altro lavoro di studioso e conoscitore formidabile d'arte, ma a esso intimamente collegato : non tanto il rovescio della medaglia, quanto piuttosto l'altro piatto della bilancia, il mezzo per congiungersi col mondo di tutti i giorni lasciando le carte più "sudate" e scendendo da una cattedra sulla quale, del resto, egli non s'è neppure mai sognato di salire. E lì, sempre da par suo ma con altro afflato, accettare, o meglio provocare, cercare lo scontro con quella - impossibile non richiamare alla memoria l'immagine evocata da Fruttero e Lucentini all'uscita di "Mai di traverso" - "macina di incompetenza, ignoranza, demagogia, malafede, cinismo, bestiale insensibilità, che continua tranquillamente a stritolare il nostro patrimonio artistico e ambientale". "Oppure dire la sua su fatti clamorosi che hanno messo a soqquadro l'Italia, come l'affaire Modigliani o il "caso" Guidoriccio, non esitando a ridicolizzare provincialismi o spirito di consorteria. Oppure ancora, svestendo l'abito del polemista, abbandonarsi all'estro narrativo e descriverci incredibili personaggi, trovare il bandolo della matassa di complicate vicende, regalarci un gustoso racconto mantenendo sempre intatti l'eleganza e il vigore espressivo. Perché, per quanto variopinto possa essere l'inchiostro, una è la "penna" che lo diffonde, una la lingua che esso traduce sulla pagina. Una lingua - è stato fatto notare in proposito - sempre usata "come strumento per rivelare scoperte e precisioni, non per nascondere ambiguità".

Critique d'art.