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Nonostante l’Open Access, vale a dire la disponibilità libera e gratuita dei contenuti in internet, sia ormai un’iniziativa conosciuta, ci sono ancora idee molto confuse e interpretazioni erronee su alcune delle sue caratteristiche e sul suo funzionamento. In quest’opera, Ernest Abadal ha l’obiettivo di chiarire i dubbi e fraintendimenti più frequenti riguardo l’Open Access, presentando le basi teoriche di questo sistema, il ruolo delle riviste scientifiche e l’attitudine dei ricercatori, nonché una stima di quali siano le prospettive future. Questa guida si rivolge tanto agli accademici e ai dirigenti universitari, quanto agli editori e ai professionisti in ambito bibliotecario. L’edizione italiana è stata realizzata con la collaborazione di Maria Teresa Miconi, professoressa di Bibliografia e Biblioteconomia dell’Università di Macerata e riconosciuta esperta di Open Access. La prefazione è a cura di Giovanni Solimine, professore di Biblioteconomia all’Università di Roma La Sapienza, dove è anche presidente del Sistema bibliotecario di Ateneo e direttore della Scuola di Specializzazione in beni archivistici e librari.
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Aquí tiene un manual operacional que sirve de guía para los creadores que deseen adentrarse en el mundo de las licencias Creative Commons, las licencias más famosas y populares de libre distribución de productos intelectuales. Sin dejar de lado útiles aclaraciones conceptuales, el autor entra en detalles técnicos de las herramientas ofrecidas por Creative Commons, lo que los hace también comprensible para los neófitos totales. Este es un libro fundamental para todos aquellos que estén interesados en la OpenContent y el mundo copyleft.
Education --- Social Sciences --- Book Studies & Arts --- creative commons --- licencias --- Copyleft
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The short life of hacker Aaron Swartz, who died by suicide on 11 January 2013, has many incredible aspects. A small computer genius who grew up in a Chicago suburb, he met, as a teenager, scholars of the calibre of Tim Berners-Lee and Lawrence Lessig and worked with them to build the computer architectures, and licences, of the future. In a radical change of life, he will then decide to devote himself to political and technological activism; in the meantime, his talented colleagues are taking advantage of the Silicon Valley wave to get rich. Instead, he will devote his energies, and talent, to fight for open access, secure communications, anonymity, and freeing content and culture from the confines, and paywalls, of big databases. At some point, however, the US government will target him and, slowly, the powerful American judicial machine will crush him. His teaching, his theories, his passion are still today, ten years after his death, an example for many users, hackers and citizens of the information society. La vita troppo breve dell’hacker Aaron Swartz – morto suicida l’11 gennaio del 2013 – ha tantissimi aspetti incredibili. Piccolo genio dell’informatica cresciuto in un sobborgo di Chicago, incontra, da adolescente, studiosi del calibro di Tim Berners-Lee e Lawrence Lessig e lavora con loro per costruire le architetture informatiche, e le licenze d’uso, del futuro. Con un cambio di vita radicale, deciderà poi di dedicarsi all'attivismo politico e tecnologico proprio mentre i suoi coetanei più talentuosi sfruttano l’onda della Silicon Valley per arricchirsi. Lui dedicherà, invece, le sue energie e il suo talento a combattere per l’open access, per la sicurezza delle comunicazioni, per l’anonimato e per “liberare” contenuti e cultura dai confini, e pedaggi, delle grandi banche dati. A un certo punto, però, il governo degli Stati Uniti d’America lo prenderà di mira e, lentamente, la potente macchina giudiziaria americana lo stritolerà. Il suo insegnamento, le sue teorie, la sua passione sono ancora oggi, a distanza di dieci anni dalla sua morte, esempio per tantissimi utenti, hacker e cittadini della società dell’informazione.
Biography & True Stories --- Aaron Swartz --- Open Access --- Hacking --- Creative Commons --- Computer crimes --- Open culture --- Aaron Swartz --- Open Access --- Hacking --- Creative Commons --- Computer crimes --- Open culture
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Copyright --- Creative Commons licenses --- Droit d'auteur --- Œuvres en usage partagé
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The short life of hacker Aaron Swartz, who died by suicide on 11 January 2013, has many incredible aspects. A small computer genius who grew up in a Chicago suburb, he met, as a teenager, scholars of the calibre of Tim Berners-Lee and Lawrence Lessig and worked with them to build the computer architectures, and licences, of the future. In a radical change of life, he will then decide to devote himself to political and technological activism; in the meantime, his talented colleagues are taking advantage of the Silicon Valley wave to get rich. Instead, he will devote his energies, and talent, to fight for open access, secure communications, anonymity, and freeing content and culture from the confines, and paywalls, of big databases. At some point, however, the US government will target him and, slowly, the powerful American judicial machine will crush him. His teaching, his theories, his passion are still today, ten years after his death, an example for many users, hackers and citizens of the information society. La vita troppo breve dell’hacker Aaron Swartz – morto suicida l’11 gennaio del 2013 – ha tantissimi aspetti incredibili. Piccolo genio dell’informatica cresciuto in un sobborgo di Chicago, incontra, da adolescente, studiosi del calibro di Tim Berners-Lee e Lawrence Lessig e lavora con loro per costruire le architetture informatiche, e le licenze d’uso, del futuro. Con un cambio di vita radicale, deciderà poi di dedicarsi all'attivismo politico e tecnologico proprio mentre i suoi coetanei più talentuosi sfruttano l’onda della Silicon Valley per arricchirsi. Lui dedicherà, invece, le sue energie e il suo talento a combattere per l’open access, per la sicurezza delle comunicazioni, per l’anonimato e per “liberare” contenuti e cultura dai confini, e pedaggi, delle grandi banche dati. A un certo punto, però, il governo degli Stati Uniti d’America lo prenderà di mira e, lentamente, la potente macchina giudiziaria americana lo stritolerà. Il suo insegnamento, le sue teorie, la sua passione sono ancora oggi, a distanza di dieci anni dalla sua morte, esempio per tantissimi utenti, hacker e cittadini della società dell’informazione.
Aaron Swartz --- Open Access --- Hacking --- Creative Commons --- Computer crimes --- Open culture
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“Fare Open Access” affronta con approccio positivo e operativo il tema strategico della diffusione del sapere scientifico in ottica open. L’Open Access è diventato uno degli obiettivi chiave delle politiche dell’innovazione dell’Unione Europea e dei principali paesi industrializzati; ed è fondamentale conoscerne i lineamenti teorici e le concrete potenzialità. Gli autori sono tutti professionisti attivi da molti anni in questo campo e hanno quindi il polso delle questioni emergenti e delle maggiori criticità non solo da un punto vista teorico-dottrinale. Ognuno di loro affronta da diverse prospettive il tema più generale della comunicazione scientifica e quello pratico di come fare Open Access nell’attuale panorama ormai fortemente volto al digitale. Il testo è completato da un’utile appendice con i documenti di riferimento, come i principali testi-manifesto e le norme attualmente in vigore a livello nazionale e internazionale.
Information Science & Library Science --- creative commons --- publishing --- open access --- University --- édition --- accès ouvert --- université --- editoria --- Università --- digitale --- conoscenza --- open
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Communication in science. --- Open source software. --- Open learning. --- Open scholarship. --- Research --- Citizen participation. --- Creative Commons (Organization) --- Open Research Europe.
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Here is an operational manual which guides creators step by step in the world of Creative Commons licenses, the most famous and popular licenses for free distribution of intellectual products. Without neglecting useful conceptual clarifications, the author goes into technical details of the tools offered by Creative Commons, thus making them also understandable for total neophytes. This is a fundamental book for all those who are interested in the open content and copyleft world.
Education --- Social Sciences --- Book Studies & Arts --- Copyright licenses. --- Copyright --- Electronic information resources. --- Electronic information resources --- License agreements --- Licenses --- Copyleft --- creative commons --- eBook
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Questo libro ci presenta una visione d’insieme sul mondo dell’openness, dal software open source ai servizi cloud, passando per le licenze Creative Commons e gli open data. Tra i primi ad averne fatto l’oggetto principale della propria attività scientifica e professionale, per la prima volta nel panorama italiano l’autore ci offre un quadro sistematico di come realizzare l’apertura e la condivisione di beni intellettuali che altrimenti rimarrebbero riservati. Un fenomeno che, da marginale, è divenuto centrale in vari contesti. L’opera si presenta al lettore in modo chiaro ma non banale. L’autore affronta temi complessi con stile lineare e comprensibile anche ai digiuni di diritto, ma conservando un necessario rigore scientifico, fornendo gli elementi per una teoria generale per la creazione e la promozione di beni intellettuali comuni, o commons. Un approccio rivoluzionario a questa branca del diritto, che capovolge l’uso di strumenti ben noti come il copyright e le licenze, richiedeva l’intervento di un giurista fuori dagli schemi e anticonformista come Piana.
Information Science & Library Science --- creative commons --- digital freedom --- open access --- open source --- software --- liberté numérique --- accès ouvert --- source ouverte --- logiciel --- liberta digitali
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Die Frage nach dem Umgang mit »treuhänderisch« verwahrtem Kulturgut bzw. Raubgut betrifft Bibliotheken, Archive und Museen sowie jüdische Institutionen. Während die gängigen Erwerbungsarten in Kultureinrichtungen wie Kauf, Geschenk, Pflicht und Tausch übliche Geschäftsvorgänge darstellen und im Rahmen der NS-Provenienzforschung kritisch untersucht werden, sind mit Auflagen versehene Übernahmen und Verwahrungen wie Treuhand, Leihgaben oder Legate, aber auch staatliche Zuweisungen im Kontext von NS-Kulturgutraub und staatlichen Transformationsprozessen bislang wenig beachtet worden. Neben der Darstellung der bisherigen Handhabung »treuhänderisch« übernommener Kulturgüter werden hier strukturierte Vorgehensweisen sowie die Anforderungen, Chancen und Grenzen eines adäquaten Umgangs interdisziplinär erörtert.
Political Science --- Political science --- Political Science --- National Socialism --- Nazi-looted --- Culture --- Provenance Research --- Jewish Culture --- Nationalsozialismus --- NS-Raub --- Provenienzforschung --- Jüdische Kultur --- Kultur --- Creative Commons --- Göttingen --- Wien
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