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In den letzten Jahrzehnten hat die Erforschung des Lebens und Wirkens des großen Kapuziners Laurentius von Brindisi (1559–1619) bedeutende Fortschritte gemacht. Sein Name ist nicht nur mit der Einpflanzung des Ordens in Österreich und Böhmen, sondern mit der Katholischen Reform des 16. Jahrhunderts untrennbar verbunden. Als außergewöhnlich sprachbegabter, begeisterter und begeisternder Ordensmann und Prediger, zugleich klug und unerschrocken in den verschiedenen diplomatischen Missionen, die ihm von Papst und katholischen Fürsten anvertraut wurden, prägte er seine Zeit in einem Ausmaß wie wenige seiner Zeitgenossen. Besondere Aufmerksamkeit verdient das theologische, exegetische und spirituelle Werk des „Doctor apostolicus“, das bislang noch wenig rezipiert ist, und von dem man sich Inspiration für unsere eigene Gegenwart erwarten darf.
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Il titolo di questa miscellanea allude a un detto di san Francesco che esprime il suo profondo rispetto verso la parola scritta, come attesta il suo primo biografo, Tommaso da Celano (Vita beati Francisci, 82). Il Santo − che per umiltà si definiva ignorans et idiota − raccomandava ai suoi seguaci non solo di raccogliere da terra, in segno di riverenza, le carte che contenevano la parola di Dio, ma anche quella dei pagani, ossia i classici greci e romani, quia ibi litterae sunt, ex quibus componitur gloriosissimum Domini Dei nomen. Allo studio delle lettere si era dedicato infatti padre Giuseppe Avarucci (nato a Cingoli il 25 ottobre 1936), socio dell’Istituto Storico dei Cappuccini (Roma), membro dell’Associazione Italiana dei Paleografi e Diplomatisti, socio deputato della Deputazione di Storia Patria per le Marche, direttore della rivista “Studia Picena” e − per diversi decenni − professore di Paleografia e Diplomatica nella Facoltà di Lettere presso l’Università di Macerata. Di quest’“avventura universitaria” padre Avarucci parla appunto con Benedict Vadakkekara nell’intervista che viene pubblicata nella presente miscellanea. I contributi offerti al Festeggiato da venti rinomati studiosi, italiani e stranieri, rispecchiano le tre aree principali delle sue ricerche e congiungono il sacro e il “profano”. La prima parte del volume comprende infatti gli studi dedicati alla paleografia, all’archivistica e alla storia delle biblioteche, nella seconda parte troviamo alcuni testi relativi alla storia religiosa e al francescanesimo, mentre la terza parte è dedicata alle ricerche riguardanti l’Ordine dei cappuccini, specialmente al culto di san Serafino da Montegranaro.
Franciscans --- Libraries --- Paleography --- Religion --- History --- Capuchins --- 271.36 <45> --- 271.36 <45> Minderbroeders: Kapucijnen--Italië --- Minderbroeders: Kapucijnen--Italië --- Franciscans - Italy - Padua Region - History --- Libraries - History --- Paleography - History --- Religion - History --- Avarucci, Giuseppe
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