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Fin dai suoi esordi la psicoanalisi si è interessata ai conflitti e la sua storia è legata alle vicissitudini dell’impatto della guerra sui soggetti, nella forma specifica del trauma, nonché alla guerra come modalità del legame sociale. Questo volume raccoglie i contributi di psicoanalisti che si interrogano su quello che la guerra può insegnare alla psicoanalisi e su cosa la psicoanalisi può dire su di essa, provando a decifrarne le coordinate, e sul posto che essa ha nel discorso, cioè nella civiltà. La guerra infatti accompagna, e forse determina, lo sviluppo delle civiltà. Le sue forme si modificano e, oggi, essa appare nella forma del “senza limite”, conformemente alla modalità predominante nei nostri legami, configurando scenari inediti. Gli effetti sui soggetti, oggi come ieri, e il modo con cui questi possono essere trattati, sono ciò di cui si occupano gli analisti, orientati da Freud e da Lacan, considerando il trauma un fatto singolare, che non si presta a soluzioni universali, né tantomeno standardizzabili. Ma è compito degli psicoanalisti anche quello di delineare le coordinate fondamentali del nostro attuale “disagio della civiltà”, per poter contribuire alla lettura del posto che la guerra occupa nel nostro tempo, al di là di qualsiasi “facile ricetta” che si vorrebbe risolutiva.
History & Philosophy Of Science --- psychanalyse --- guerre --- traumatisme --- Freud --- Lacan --- guerra --- psicoanalisi --- trauma
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Il Forum europeo tenutosi a Milano sul tema “Amore e odio per l’Europa” è stato un evento maggiore che ha riunito numerosi psicoanalisti provenienti dalle Scuole europee e mondiali del Campo freudiano, mettendoli a confronto con specialisti di diverse discipline, economisti, politologi, filosofi, storici, giuristi. La posta in gioco di questo straordinario dibattito era una riflessione, ormai urgente, sullo spazio europeo. Con questo si intende ovviamente non solo lo spazio geografico – tuttavia importante da definire concretamente nella prospettiva della globalizzazione – ma soprattutto lo spazio politico, di pensiero, di scambi che non possono limitarsi al mercato, se non vogliamo che l’Europa cada nell’indifferenza dei popoli che la abitano. In un’epoca in cui le tensioni ideali non sono più un motore vivo della storia, bisogna puntare a far nascere il desiderio per altre vie. Il capitalismo ha scelto il diluvio d’oggetti, quel che siamo soliti chiamare consumismo e che mostra la corda nei vicoli ciechi in cui ci ha condotti il neoliberismo. Con la psicoanalisi possiamo trovare nuove strade, possiamo aprire a un’erotizzazione del pensiero, un amore che resta attualmente soffocato dietro le forme di odio cui spesso abbiamo assistito negli ultimi tempi. L’insegnamento freudiano però non ci lascia ignari del fatto che né l’odio né l’amore sono mai puri, ed è con questo intreccio complesso che, in molti modi, i testi del libro cercano di confrontarsi.
Political Science --- psicoanalisi --- Europa --- politica --- neoliberismo --- psychanalyse --- Europe --- politique --- néolibéralisme --- Politics and government
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