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Human body --- Body language --- Communication in politics --- Communication and culture --- Corps humain --- Langage du corps --- Communication politique --- Communication et culture --- Symbolic aspects --- Aspect symbolique --- Human body (Philosophy) --- Human body in literature --- Conferences - Meetings --- Human body (Philosophy) - Congresses --- Human body in literature - Congresses --- Expression corporelle --- Hommes politiques --- Communication en politique --- Sociologie --- Europe
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L'editoria milanese ha avuto un ruolo centrale nella traduzione delle letterature straniere, soprattutto dall'immediato dopoguerra a oggi, nel periodo in cui la letteratura tradotta è stata uno strumento essenziale alle istanze di rinnovamento del canone letterario nazionale. La fioritura di collane, il moltiplicarsi dei generi letterari tradotti, l'ambizione sempre più visibile di rispettare il testo originale, anche in lingue extraeuropee, hanno dato vita a un panorama ricco e articolato, documentato negli archivi del Centro APICE, da cui prendono le mosse la maggior parte dei contributi raccolti in questo volume. Essi riportano il dibattito sviluppato nel corso del Convegno di Studi «La fabbrica dei classici. La traduzione delle letterature straniere e l'editoria milanese (1950-2021)», che il Centro APICE ha organizzato nel novembre del 2021, presso l'Università degli Studi di Milano. Il titolo stesso evoca un luogo di costruzione e un dinamismo nell'organizzare e produrre che ben rappresentano l'alacrità del mondo editoriale milanese. Un'intraprendenza aperta alle suggestioni delle letterature straniere che caratterizza il capoluogo lombardo ben prima del 1950: la data non evidenzia il momento di una rottura, bensì la piena consapevolezza di una ripartenza che accelera, in modo impressionante e in più direzioni, un processo di modernizzazione e internazionalizzazione già in atto da tempo e destinato ancora a grandi trasformazioni. Questo volume ne rende testimonianza a partire innanzitutto dal lavoro dei traduttori che, di questa «Fabbrica dei classici», sono il vero motore.
Littérature --- Édition --- Traduction --- Translating and interpreting --- Literature --- Publishers and publishing --- History --- Translations into Italian --- History and criticism
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"The Relocation of Culture is about accents and borders-about people and cultures that have accents and that cross borders. It is a book that deals with translation and nomadic identities, and with the many ways in which the increasing relevance of forced migrations has affected the practice of languages and the understanding of cultures in our times. Simona Bertacco and Nicoletta Vallorani examine the theoretical and practical nexus of translation and migration, two of the most visible and anxiety-producing keywords of our age, and use translation as the method for a global cultural theory firmly based in the humanities, both as creative output and interdisciplinary scholarship. Positioning their work within the field of translation studies with important borrowings from literary and cultural studies, visual and migration studies, the authors suggest a theory of translation that makes space for complexity, considers different "languages" (words, images, sounds, bodies), and takes into account both our emotional, pre-linguistic and instinctual reaction to the other as an invader and an enemy and the responsibility for the other that lies at the heart of translation. This process necessarily involves a reflection on the location and relocation of cultures in contemporary times"--
Translating and interpreting --- Emigration and immigration --- Language and culture --- Culture and language --- Culture --- Immigration --- International migration --- Migration, International --- Population geography --- Assimilation (Sociology) --- Colonization --- Social aspects --- #SBIB:39A5 --- #SBIB:39A6 --- Kunst, habitat, materiële cultuur en ontspanning --- Etniciteit / Migratiebeleid en -problemen --- Sociolinguistics --- Translation science
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Raccontare il viaggio analizza la funzione di resistenza che alcune forme di cultura contemporanea riescono a esercitare contro la banalizzazione della retorica comune sullo straniero. Attraverso l'analisi di testi, diversi in genere e forma, i contributi di questa raccolta offrono un punto di vista plurale e articolato sulla migrazione nell'era contemporanea, tratteggiando i contorni di un fenomeno complesso, rizomatico, caratterizzato da una molteplicità di manifestazioni ed esperienze. Oltre a problematizzare semplificazioni terminologiche grossolane ma strategiche (come la confusione che caratterizza il vocabolario della migrazione), facili associazioni subordinanti (come quella tra migrazione e criminalità) e il radicamento di stereotipi rassicuranti, questo volume individua nella narrazione e nella sua analisi critica una serie di strumenti e strategie di opposizione e resistenza alla fissità dello stereotipo.
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