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Katsushika Hokusai (1760-1849), maestro indiscusso dell’ukiyo-e, Mondo Fluttuante, attivo tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento si è imposto al mondo non solo con la Grande Onda e la serie di Trentasei vedute del monte Fuji di cui l’opera fa parte, ma per la sua grande versatilità espressa nella trattazione di soggetti di ogni tipo: dal paesaggio alla natura, al ritratto di attori kabuki, di beltà femminili, di guerrieri, fino alle immagini di fantasmi e spiriti, oltre che di esseri e animali semileggendari. Hokusai è associato anche a una molteplicità di cambiamenti: di abitazione, di nome (oltre trenta, anche se i principali sono stati sei), di stile, con un seguito di decine di allievi ognuno dei quali, in qualche maniera, rappresenta una delle sfaccettature della vasta produzione del Maestro. Tra loro Shinsai, Hokkei e Gakutei che segnano la generazione successiva di artisti, insieme a un altro nome, che non è considerabile allievo diretto di Hokusai, ma che ha determinato in modo interessante gli sviluppi delle stampe di beltà e paesaggio degli anni 1810-1830: Keisai Eisen.
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