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"Distribuiti in sette capitoli si effettuano altrettanti affondi nei contenuti, negli schemi e nelle forme dell’arte narrativa di Boccaccio. Dagli esercizi epistolari contenuti nello Zibaldone Laurenziano e dagli esordi letterari (Filocolo, Filostrato), fino al capolavoro (Decameron), attraverso passaggi di capitale importanza diegetica (Elegia di Madonna Fiammetta), un inesausto proposito sperimentale porta la scrittura di Boccaccio a rinnovarsi continuamente, fino a straordinari esiti di un racconto che si inoltra nella psiche individuale e nelle dinamiche delle relazioni sociali"--
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Italian literature --- History and criticism. --- Dante Alighieri, --- Boccaccio, Giovanni,
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Diviso in cinque capitoli e una introduzione, il libro pone l’esperienza dell’esilio nella fase genetica della letteratura dantesca posteriore al 1302, compresi i trattati e l’epistolario, e riconosce allo status di esule del poeta la funzione di acceleratore del processo inventivo-esecutivo della Commedia. Come suggerisce la struttura chiastica del titolo, alla doppia natura, immanente e trascendente, dell’itinerario rappresentato nel «poema sacro» corrisponde il doppio viaggio, del personaggio e della parola. L’effetto sul piano poematico è doppio: da una parte, la ricchissima affabulazione con la quale, per lettera o per traslato o per senhal, si rappresenta la storia dell’Io e dell’intera umanità; dall’altra il paradosso della parola che si nega e che, negandosi, rivela la sua tragica prossimità all’Ineffabile.
Dante Alighieri, --- Exile. --- Criticism and interpretation.
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La II Giornata del Decameron, la prima a tema fisso, è dedicata alla Fortuna dominante, che «mena» gli uomini con le sue incessanti permutazioni. La presenza di grandi precursori, come Boezio o Dante, non impedisce lo scarto nel nuovo testo, nel quale si evidenzia il valore metanarrativo del tema, poiché "Fortuna" nel Decameron è da intendersi quale nome del divenire senza provvidenza. Il volume è sviluppato sul presupposto dello spessore ermeneutico del narrare boccacciano ed è illuminato dal consolidato paradigma delle lecturae dantesche, modello vitale anche degli studi recenti sul Decameron. Il risultato consiste in una raccolta di dieci saggi su altrettante novelle, con l'aggiunta di una Introduzione e di una Conclusione, dedicate alla disamina teorico-critica sul tema fissato dalla regina Filomena e alla discussione delle fonti del drappello di narrazioni. Con introduzione di Giuseppe Chiecchi e conclusione di Marco Veglia.
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