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Esiste un nesso fra i film che guardiamo e il modo in cui diamo senso a noi stessi e al nostro abitare il mondo? In che modo le storie sul grande schermo ci aiutano a rifuggire l’horror vacui? Se il cinema veicola un’idea di destino, se guardando i film ci rimane un destino impresso, si possono pensare dei metodi per capire come effettivamente si attua un procedimento tanto delicato ed essenziale? Attraverso una metodologia sfaccettata, che integra semiotica, film philosophy e storia del cinema, questo volume prova a rispondere a simili domande, accompagnandoci in un vertiginoso viaggio attraverso centinaia di film, dal cinema delle origini a quello contemporaneo, dal cinema d’autore al b-movie, dal cartone animato al documentario, delineando le basi per una teoria della destinalità nel cinema.
Film Radio Television --- teoria del cinema --- semiotica --- film philosophy --- storia del cinema --- cinema d’autore --- b-movie --- documentario --- cartone animato --- cinema theory --- semiotics --- history of cinema --- auteur cinema --- documentary --- cartoon
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This collection is the first to bring together scholars to explore the ways in which various people and groups in Italian society reacted to the advent of cinema. Looking at the responses of writers, scholars, clergymen, psychologists, philosophers, members of parliament, and more, the pieces collected here from that period show how Italians developed a common language to describe and discuss this invention that quickly exceeded all expectations and transcended existing categories of thought and artistic forms. The result is a close-up picture of a culture in transition, dealing with a 'scandalous' new technology that appeared poised to thoroughly change everyday life.
Motion pictures --- Motion pictures and the arts --- History. --- Philosophy. --- Aesthetics. --- Social aspects --- Italy --- Intellectual life --- Arts and motion pictures --- Moving-pictures and the arts --- Arts --- Cinema --- Feature films --- Films --- Movies --- Moving-pictures --- Audio-visual materials --- Mass media --- Performing arts --- History and criticism --- early film theories, social impact of cinema, cinema and philosophy, cinema and psychology, cinema and war.
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Le présent volume étudie la façon dont les textes, la langue, les vers de Dante, et en particulier la Comédie, ont été traduits dans d’autres langages artistiques et, inversement, de quelle manière ces différents langages, modelés par leur propre évolution esthétique au cours des siècles, donnent lieu à des lectures, neuves et inédites, de la poésie dantesque.
Dante Alighieri (1265-1321). --- La divina commedia --- Au théâtre. --- Au cinéma. --- Dans l'art. --- Dante Alighieri, 1265-1321 --- Dante Alighieri,
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Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento il sistema dei media e il sapere neuroscientifico vivono un comune destino di epocale modernizzazione: da un lato, il cinema si afferma rapidamente come la più popolare esperienza comunicativa e spettacolare dell’Occidente, dall’altro gli sviluppi della ricerca neurologica, psicologica e psichiatrica consolidano la conoscenza dei fenomeni percettivi e mentali. Anche in Italia, così come in Francia, in Germania e negli Stati Uniti, le scienze della mente si mostrano da subito interessate a studiare il cinema e i suoi spettatori. Il nuovo medium è quindi posto al centro di una riflessione scientifica poliforme ma tutt’altro che occasionale: psicologi come Mario Ponzo, Agostino Gemelli, Sante De Sanctis e Cesare Musatti, neurologi come Giuseppe D’Abundo e Liborio Lojacono, fisiologi come Carlo Foà e Mariano Luigi Patrizi, psichiatri come Giuseppe Vidoni, Guglielmo Mondio e Fabio Pennacchi, studiano gli aspetti percettivi ed emozionali della ricezione spettatoriale, il ruolo assunto nella visione in sala dall’illusione di realtà, dalla memoria e dall’attenzione, i problematici effetti psichici e sociali prodotti dal cinema, ma anche le sue promettenti potenzialità pedagogiche. Il presente volume, corredato da un’antologia di testi d’epoca, si propone di offrire un contributo lla conoscenza e allo studio di queste riflessioni della comunità scientifica italiana, maturate in un periodo decisivo non solo per la storia delle scienze psichiche e per la storia del cinema ma anche, e soprattutto, per la problematica costruzione della moderna soggettività novecentesca.
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Tra la crisi di fine secolo e la Prima guerra mondiale il cinema diventa anche in Italia un’esperienza sociale diffusa, capace di attirare spettatori di ogni età, genere e classe. Negli stessi anni la scuola italiana prova a rinnovarsi, e la riflessione pedagogica vive una fase di maturazione critica, sviluppando un confronto intenso e profondamente radicato nella società. La scuola che si vede vuole raccontare l’intreccio tra queste due stagioni per molti aspetti straordinarie nella storia dei media e dell’educazione in Italia. La possibilità che le immagini animate assumano un ruolo decisivo nell’azione educativa alimenta un confronto febbrile, animato da ministri giolittiani, massoni, sacerdoti progressisti, liberali conservatori, radicali repubblicani, gesuiti, socialisti, giovani maestre, direttori didattici, professori universitari, giornalisti, economisti ecc. I numerosi interventi sul tema (di cui si propone una rappresentativa selezione) mettono a fuoco i problemi cruciali di un paese che sta costruendo la sua strada verso la modernità, ma non solo: dal dibattito emerge anche una riflessione profonda sul cinema, attenta a raccordare la funzione sociale del medium con la ricerca delle sue specificità espressive.
Motion pictures in education --- History --- Moving-pictures in education --- Audio-visual education --- scuola --- istruzione pedagogia --- cinema
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