Listing 1 - 3 of 3 |
Sort by
|
Choose an application
Choose an application
Ancora una volta Nilo Capretti non cessa di stupirci con le sue immagini: dopo "In Portus sotterranea", è la volta di un'insolita e poco conosciuta collezione di busti reliquiari in legno dorato e dipinto eseguiti nel corso del XVII secolo per gli agostiniani empolesi. La trentina di esemplari appaiono fotografati da ambo i lati in modo da restituirci l'immagine davvero globale del singolo oggetto. Per l'occasione sono stati coinvolti nel progetto due studiosi: Marco Frati e Valfredo Siemoni. Nei due saggi del primo si indaga sull'antichissimo culto delle reliquie cristiane, fornendo inoltre nuove, interessantissime, ipotesi sul primitivo insediamento agostiniano ad Empoli. Siemoni invece si dedica allo studio dei singoli arredi tentando una divisione stilistica per gruppi, dandone una lettura, ove possibile, anche iconografica. Il risultato è un volume elegante, impreziosito dalla sapienza grafica di Stefano Lenzi; un volume che ci conferma come qualsiasi oggetto sia degno di indagine e valorizzazione al di là di ogni nostra concezione estetica.
Reliquaires --- Empoli --- San Stefano (Empoli)
Choose an application
Il volume approfondisce la figura di Francesco d’Antonio di Francesco, l’orafo a cui l’Opera del Duomo di Siena affidò il compito di realizzare un reliquiario destinato a custodire la più importante reliquia esistente in città, insieme a quella del Sacro Chiodo: il braccio destro di San Giovanni Battista, dono di Pio II.Questo manufatto costituisce la sola opera pervenuta interamente progettata e realizzata nella bottega di Francesco d’Antonio, e dunque rappresenta il punto di partenza per l’imponente indagine artistica e storico-documentaria proposta in queste pagine.Gli autori, muovendo da un’accurata lettura dell’opera, ricostruiscono la personalità dell’artista, dedicando attenzione al contesto offerto dalla Siena dell’epoca, nella quale si forma e lavora per un lungo arco di tempo, confrontandosi con personalità quali Ghiberti, Donatello e Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta.Il volume intende così porre delle basi per ricostruire un panorama complesso e per molti aspetti sfuggente - a causa delle ingenti perdite - come quello della produzione orafa a Siena tra gli anni trenta e gli anni ottanta del Quattrocento.
Listing 1 - 3 of 3 |
Sort by
|