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Book history --- private collections [object groupings] --- bookstocks --- libraries [object groupings] --- bibliofilie --- artist library --- Leonardo da Vinci
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Nell’anno delle celebrazioni mondiali del cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci, una mostra fiorentina affronta un tema curioso e avvincente: come lavorava Leonardo? Che competenze di studio possedeva? Che libri leggeva e possedeva? Leonardo non era un “omo sanza lettere”, come definiva se stesso con un po’ di ironia. Era un appassionato lettore, cacciatore e collezionista di libri. Alla fine della sua vita, arriverà a possedere quasi duecento volumi: un numero straordinario per un ingegnere-artista del Quattrocento. La biblioteca di Leonardo è in realtà una biblioteca ‘perduta’: un solo libro di sua proprietà è stato finora identificato, il trattato di architettura e ingegneria di Francesco di Giorgio Martini conservato nella Biblioteca Laurenziana di Firenze, con postille autografe dello stesso Leonardo. Per la prima volta, la mostra presso il Museo Galileo di Firenze tenta la ricostruzione di questa biblioteca: i documenti della famiglia, i primi libri del giovane Leonardo (Dante, Ovidio), i grandi maestri (Alberti, Toscanelli, Pacioli). Viene inoltre ricostruito lo studio di Leonardo con gli strumenti di scrittura e da disegno da lui utilizzati. La mostra, a cura di Carlo Vecce, è realizzata dal Museo Galileo in collaborazione con Commissione per l’Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo da Vinci, Accademia Nazionale dei Lincei e Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. --Giunti Editore
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