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Ricorrendo allo sferzante piglio umoristico che lo contraddistingue, con "Io cerco moglie" (1918) Panzini firma un divertentissimo romanzo sulla ricerca della donna ideale con cui dividere il talamo. Protagonista del romanzo è il Cavalier Ginetto Sconer, sospeso fra le mille tipologie diverse di anima gemella con cui sperare di coronare finalmente il sogno nuziale. Irriverente, pungente, a tratti estremo, è un libro che è stato spesso accostato al Decamerone boccaccesco, capace di risvegliare chi legge dal torpore della vita contemporanea, per potersi immergere nella prosa di uno fra gli scrittori più interessanti del primo Novecento italiano ... Alfredo Panzini (1863-1939) nasce a Senigallia, figlio di un medico riminese. Trascorsa l'infanzia a Rimini, frequenta il Convitto Nazionale Foscarini a Venezia e poi l'Università di Bologna, laureandosi in Lettere (fra i suoi docenti, anche Giosuè Carducci). Insegnerà per tutta la vita al Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, affiancando alla professione di insegnante una vivace produzione letteraria e lessicografica. Nel 1905, infatti, è fra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli. Scrittore estremamente prolifico, firma una trentina di romanzi (fra cui "Rose d'ogni mese", "Il padrone sono me!" e "La sventurata Irminda"), ma è anche autore di vari saggi storici ("Sigismondo Malatesta") e letterari ("L'evoluzione di Giosuè Carducci").
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Ognuno può comprendere che quando una persona va in cerca dell'anima, non può stare attenta. - Si tu stivi attiento, io nun te sputava, - disse quel cittadino del sud. Forse voleva dire attento a quel rombo gutturale che precede lo sputo dei cittadini del sud. «Iperbòlici anche quando sputano», disse Beatus Renatus; e guardò con ribrezzo lo sputo. Esso era andato a cadere in fondo ai calzoni; ma poteva cadere su la giacchetta che era di orléans nero, o sul gilè che era di bellissimo candore. [pg!2] Si poteva intimare: «Pulite!» Si poteva, in caso di disubbidienza, afferrare quel cittadino del sud per il collo e obbligarlo a pulire. Ma in questo caso sarebbe stata necessaria una mano molto valida perchè, non so se abbiate mai osservato: vi sono nella famiglia degli uomini alcuni grossi cialtroni che sembrano specialmente costituiti di alcuni grossi, lunghi manubri, di carne, cioè due gambe e due braccia, attaccate ad un tronco, e quel tanto di apparecchio di orologeria dentro il cranio, che basti a stimolare questi manubri. Il personaggio, invece, dai cui calzoni pendeva lo sputo, aveva bensì una fronte formidabile; ma sarebbe stata necessaria un'operazione di magia per mutare quella fronte in una di quelle macchine da guerra, chiamate tanks, e così far paura a quel cittadino del sud, che già dilungava maestoso col suo sigaro in bocca.
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Short stories --- Italian
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Ricorrendo allo sferzante piglio umoristico che lo contraddistingue, con "Io cerco moglie" (1918) Panzini firma un divertentissimo romanzo sulla ricerca della donna ideale con cui dividere il talamo. Protagonista del romanzo è il Cavalier Ginetto Sconer, sospeso fra le mille tipologie diverse di anima gemella con cui sperare di coronare finalmente il sogno nuziale. Irriverente, pungente, a tratti estremo, è un libro che è stato spesso accostato al Decamerone boccaccesco, capace di risvegliare chi legge dal torpore della vita contemporanea, per potersi immergere nella prosa di uno fra gli scrittori più interessanti del primo Novecento italiano ... Alfredo Panzini (1863-1939) nasce a Senigallia, figlio di un medico riminese. Trascorsa l'infanzia a Rimini, frequenta il Convitto Nazionale Foscarini a Venezia e poi l'Università di Bologna, laureandosi in Lettere (fra i suoi docenti, anche Giosuè Carducci). Insegnerà per tutta la vita al Liceo Ginnasio Statale Terenzio Mamiani di Roma, affiancando alla professione di insegnante una vivace produzione letteraria e lessicografica. Nel 1905, infatti, è fra i compilatori del Dizionario Moderno Hoepli. Scrittore estremamente prolifico, firma una trentina di romanzi (fra cui "Rose d'ogni mese", "Il padrone sono me!" e "La sventurata Irminda"), ma è anche autore di vari saggi storici ("Sigismondo Malatesta") e letterari ("L'evoluzione di Giosuè Carducci").
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Ognuno può comprendere che quando una persona va in cerca dell'anima, non può stare attenta. - Si tu stivi attiento, io nun te sputava, - disse quel cittadino del sud. Forse voleva dire attento a quel rombo gutturale che precede lo sputo dei cittadini del sud. «Iperbòlici anche quando sputano», disse Beatus Renatus; e guardò con ribrezzo lo sputo. Esso era andato a cadere in fondo ai calzoni; ma poteva cadere su la giacchetta che era di orléans nero, o sul gilè che era di bellissimo candore. [pg!2] Si poteva intimare: «Pulite!» Si poteva, in caso di disubbidienza, afferrare quel cittadino del sud per il collo e obbligarlo a pulire. Ma in questo caso sarebbe stata necessaria una mano molto valida perchè, non so se abbiate mai osservato: vi sono nella famiglia degli uomini alcuni grossi cialtroni che sembrano specialmente costituiti di alcuni grossi, lunghi manubri, di carne, cioè due gambe e due braccia, attaccate ad un tronco, e quel tanto di apparecchio di orologeria dentro il cranio, che basti a stimolare questi manubri. Il personaggio, invece, dai cui calzoni pendeva lo sputo, aveva bensì una fronte formidabile; ma sarebbe stata necessaria un'operazione di magia per mutare quella fronte in una di quelle macchine da guerra, chiamate tanks, e così far paura a quel cittadino del sud, che già dilungava maestoso col suo sigaro in bocca.
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