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From a tender age Giuseppe Dessí was in the habit of entrusting to private writings the unquiet story of his formation, recording against the background of significant vital abodes the events of his life, his reading and his encounters … Franca Linari, who has for some time been studying the relations between the writing of diaries and narrative composition, after the critical edition of the Diaries 1926 –1931 and 1931–1948 (Roma, Jouvence, 1993 and 1999), is now proposing this new collection, philologically impeccable and attentively annotated, which makes it possible to reappraise years subjectively rich in changes and in artistic creation (in the form of stories, work for the theatre, collaboration with important journals), in the cultural and political climate of post-war Italy.
Dessì, Giuseppe, --- Literature: history & criticism --- Letteratura --- Letteratura italiana --- Giuseppe Dessí
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Authors, Italian --- Dessì, Giuseppe, --- Romance literature
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È una Sardegna fuori del tempo, alle soglie della storia, quella che emerge dalle pagine dei romanzi e dei racconti di Giuseppe Dessí. Ma è anche una Sardegna viva, ricca di contraddizioni che si inverano nel paesaggio e nelle vicende degli uomini. Le lettere inedite, rintracciate in quattro diversi archivi italiani, trascritte e puntualmente annotate da Giulio Vannucci, raccontano la nascita e la composizione del numero speciale del "Ponte" di Calamandrei dedicato nel 1951 alla Sardegna e ricostruiscono la genesi della splendida antologia Scoperta della Sardegna, pubblicata nel 1965 dal Polifilo di Alberto Vigevani. In quei due libri straordinari lo scrittore, lasciando per una volta la voce narrativa ad altri, aveva costruito, non solo attraverso le parole di amici, ma di studiosi, storici, politici..., un diverso racconto corale dell'isola: mettendosi al servizio di Calamandrei, nel caso del "Ponte", per trovare collaboratori idonei a parlare della Sardegna del dopoguerra; impegnandosi a scegliere ricercatori capaci di tracciare una nuova e originale guida alla scoperta culturale dell'isola nel caso del Polifilo. Di tutto questo ci parlano adesso i carteggi, ma anche della cultura degli anni 60, dei dialoghi e delle tensioni intellettuali che accompagnarono Dessí nella compilazione di due opere che per acutezza antropologica e sociale ancora oggi ci parlano di una 'dimora vitale' che era la sua.
Dessì, Giuseppe, --- Edizioni Il Polifilo --- Ponte (Florence, Italy) --- Romance literature
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Retracing Dessí's collaboration in the magazines "L'Orto", "Primato" and "Cronache" directed by Giorgio Vecchietti, among stories, essays and reviews that have remained largely unpublished, means deepening the writer's artistic development by exploring into the creative laboratory of his debut. The 36 texts collected and commented by Francesca Bartolini allow us to analyse the thematic and stylistic approaches that were further developed and deepened in the subsequent production. At the same time they take into account the years of the fascist dictatorship, allowing us to investigate the development of an intellectual conscience engaged in an anti-fascist, rebel movement typical of many writers of that generation. Weaving the critical discourse with the reading of the correspondence, the complex relationship that linked Dessí to the three editorial offices is noted, testifying to the passion of a young artist eager to follow his inclination, but also aware of the difficulty of preserving his freedom and identity in the limitations of the regime.
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Una Sardegna riservata e lontana anima i testi di questo doppio carteggio, tra paesaggi arcaici e mitologie personali e letterarie nelle quali si inserisce ogni tanto la Ferrara degli anni giovanili degli autori. Un mondo fatto di cose concrete, animato e vivificato da forti curiosità e passioni intellettuali, emerge dalle lettere, accuratamente trascritte e annotate da Costanza Chimirri, che ricostruiscono la vita e la storia di Giuseppe Dessì, Mario Pinna, Claudio Varese. La corrispondenza si apre con gli anni trascorsi a Ferrara e consente di ricostruire atmosfere ed ambienti, letture e lavoro, offrendo dall'interno un significativo spaccato dell'Italia del Novecento. Mai slegati tra loro, bensì uniti dal continuo richiamo alla triplice amicizia nel nome di Giuseppe Dessi, i carteggi hanno consentito anche di riportare alle luce testi inediti del più appartato del gruppo (Mario Pinna, accanito lettore di classici, ispanista, autore di poesie in dialetto logudorese e di brevi racconti ambientati in Sardegna), di rafforzare il ruolo da sempre ricoperto dal più 'antico' - per tutti maître-camarade - Claudio Varese; e di confermare ancora una volta quanto l'universo creativo di Dessì, profondamente segnato dalla componente biografica, abbia continuato a svilupparsi e alimentarsi sotto lo sguardo sapiente e affettuoso di amici fraterni, in uno scambio capace di dare vita a un vero e proprio immaginario collettivo.
Poets, Sardinian --- Authors, Italian --- Pinna, Mario, --- Dessì, Giuseppe, --- Varese, Claudio --- Sardinian poets --- Literature: history & criticism --- Romance languages --- Foreign language study
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Just over 150 epistolary pieces, from the twentieth-century archives of Florence and Rome, are published for the first time thanks to Alberto Baldi's careful transcription, which does not only allow the reconstruction of the story of a friendship born around the pages of newspapers and consolidated over time to involve the partners of the two writers (Gianna Manzini, Lina Baraldi and Luisa Babini), but also follows Giuseppe Dessí's presence in one of the most widely read newspapers in Rome. The editorial correspondence, started early by Falqui, the "mover of culture" and through frequency peaks (from 1948 to 1958), soon turned into the advice of a sympathetic reader who, despite the political dissensions for the conservative line of the newspaper "Il Tempo", deserves the credit of having continued a collaboration which would nourish some of the writer's most significant collections of short stories. The book ends with thirty-eight narrative texts by Dessí, scattered on the «third page» and never collected in a volume before.
Letters. --- Correspondence --- Biographical sources --- Literature --- Letter writing
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Termina con questo quinto volume, grazie alla trascrizione di Franca Linari e all'attenta cura di Francesca Nencioni, la pubblicazione dei Diari di Giuseppe Dessí iniziata con il racconto degli anni giovanili (1926-1931) e proseguita con dati preziosi sul periodo di formazione (1931-1948) e sulle prove letterarie della maturità (1949-1951; 1952-1962). Questa volta gli anni e le annotazioni d'autore consentono una sorta di "autobiografia del procedere artistico", già che ci portano dentro il processo creativo di Paese d'ombre, consentendo di ricostruire non solo la genesi del romanzo che valse a Dessí il Premio Strega, ma anche l'abbozzarsi di vicende e personaggi, il graduale approssimarsi all'intreccio definitivo. Né qui si fermano le testimonianze letterarie, già che nell'ultimo quindicennio si collocano anche testi significativi della produzione teatrale (Eleonora d'Arborea) e narrativa, sub specie di racconto (il caso di Lei era l'acqua). Sullo sfondo la famiglia, gli amici (che anche all'improvviso scompaiono), la passione politica, la coraggiosa lotta contro la malattia.
Authors, Italian --- Dessì, Giuseppe, --- Romance literature
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Autore dell'"Architettura del medioevo in Sardegna" che gli procurò nel 1956 il Premio Nazionale Olivetti, Raffaello Delogu è stato storico dell'arte e Sovrintendente alle Antichità e Monumenti in Sardegna, in Abruzzo e in Sicilia. Dalla lettura del suo epistolario con uno degli scrittori più significativi del nostro secondo Novecento, qui riccamente trascritto e annotato da Monica Graceffa, appare non solo come un intellettuale impegnato dedito a ricerche sull'arte antica e moderna, ma come un amico corrosivo e scherzoso che dialoga fin dalla giovinezza con un Giuseppe Dessì che se è all'inizio un pittore dilettante in via di maturazione, subito si presenta invece come uno scrittore maturo e un attento conoscitore di ogni forma di arte. Ad unirli, oltre gli studi e le amicizie comuni (nei nomi Claudio Varese, Maria Lai...), l'interesse per la pittura e la partecipazione per quanto Dessí andava vivendo (i trasferimenti, la passione politica...) e scrivendo di narrativa, teatro, saggistica (importanti a questo proposito le lettere relative alla collaborazione di entrambi al numero 'sardo' de "Il Ponte" di Pietro Calamandrei).
Dessì, Giuseppe, --- Delogu, Raffaello --- Romance literature
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