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Il 2 novembre 1975, su di uno sterro ad Ostia vicino al mare, viene assassinato lo scrittore omosessuale Pier Paolo Pasolini. Poco prima della morte aveva invitato a salire sulla sua automobile un giovane balordo Pino Pelosi - incontrato alla stazione Termini di Roma, come afferma questi presto arrestato. Dalle prime, convulse indagini e sulla base delle dichiarazioni di Pelosi, sembrò chiaro che l'assassino era solo: Pasolini fu ucciso per i numerosi colpi infertigli con una rudimentale tavoletta raccolta sulla sabbia dello squallido luogo. Impadronitosi dell'automobile del morto, Pelosi passò sul corpo di questi fuggendo a Roma. In seguito, sulla versione sorsero non pochi dubbi: a parte l'eccesso di reazione da parte del giovane (richiesto di una prestazione particolare, a suo dire subito rifiutata), e l'arma usata (un legno sconnesso e fradicio), alcuni dettagli poco chiari o addirittura disattesi dagli inquirenti, fecero emergere gradualmente l'ipotesi che l'assassino non fosse affatto solo. L'ispettore Pigna indagò su amici (altri balordi di borgata): vennero interrogate le famiglie interessate (la cugina del poeta, Graziella Chiarcossi, e i genitori di Pino, i coniugi Rosa ed Antonio Pelosi), mentre si pensò pure al criminale intervento di estremisti violenti e alla eventualità di mandanti politici, poichè Pasolini si era fatto molti nemici e, forse, poteva essere diventato un individuo scomodo. In realtà nei suoi scritti più recenti aveva affermato che, pur non essendo in possesso di prove, "sapeva molte cose" nel campo della politica e del Potere. In sede di processo gli avvocati di Pelosi si basarono sulla minore età dell'imputato e sulla provocazione attuata dal poeta, ben noto omosessuale. Il Tribunale sentenziò una condanna "ridotta" confermata in Appello e in Cassazione, poichè le due istanze superiori evidenziarono che una complicità di terzi nel delitto era apparsa "improbabile", malgrado la scrupolosa ed attendibile perizia del professor Cancrini.
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Questo libro rilegge l'opera di Pier Paolo Pasolini dalle prime poesie in friulano fino a Salò, delineando una biografia intellettuale che abbraccia e ricompone i diversi ruoli rivestiti nel corso di una vita: il poeta e il regista, il critico e il narratore, lo scrittore corsaro e il testimone-profeta del suo tempo. Gianni Borgna riesce così a mostrare l'intima coerenza di un corpus complesso e ramificato, e a restituirci un Pasolini "integrale", libero dalle distorsioni ideologiche e dai fraintendimenti a cui è andata incontro la sua figura. Il saggio, ultimato dall'autore poco prima della sua scomparsa e curato da Carla Benedetti, unisce l'ampiezza di visione a una scrittura limpida e diretta, proponendosi come testo di riferimento per la conoscenza dell'intellettuale. Ma a guidare la ricerca di Borgna c'è soprattutto una passione, umana e civile, che trova nell'opera di Pasolini una lucida analisi del presente e il seme di una resistenza possibile.
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Composers --- Biography --- Cavalli, Pier Francesco, --- -Songwriters --- Musicians --- Cavalli, Pier Francesco --- Biography. --- -Biography --- Cavalli, Francesco, --- Caletti-Bruni, Pier Francesco, --- Bruni, Pier Francesco Caletti-, --- Caletto-Bruno, Pier Francesco, --- Bruno, Pier Francesco Caletto-, --- Cavlii, Francesco, --- Cavalli, Pier Franscesco, --- Cavalli, --- Cavalli, F. --- Caletto, Francesco, --- Caletto Bruni, Francesco, --- Cavalli, Pietro, --- 78.21.1 Cavalli --- Composers - Italy - Biography --- Cavalli --- Cavalli, Pier Francesco, - 1602-1676
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Il 2 novembre del 1975 all'Idroscalo di Ostia viene rinvenuto il corpo massacrato dello scrittore Pier Paolo Pasolini. La televisione italiana basa la responsabilità dell'omicidio sulla confessione di Giuseppe Pelosi, che solo nel 2005 ammetterà la presenza di altre persone. Pochi giorni dopo anche Sergio Cittì inizierà a parlare del furto di alcune bobine delle riprese del film Salò o le 120 giornate di Sodoma e delle richieste estorsive che precedettero l'omicidio. Le bobine rubate ricomparvero inaspettatamente nel 1976, ma ad oggi non sono mai state visionate. L'ultima inchiesta della Procura di Roma acquisisce nuovi materiali inediti, testimonianze di chi vide almeno 6-7 persone massacrare Pasolini. Gli autori, analizzando l'ultima indagine giudiziaria - documentazione inedita contenuta nei processi per le stragi di Piazza della Loggia e di Piazza Fontana -, il rapporto epistolare emerso tra Pasolini e Giovanni Ventura - nel 1974-1975 uno dei due principali imputati per la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 - e gli "interventi corsari" dello scrittore, individuano i gravi episodi di minaccia che Pasolini aveva subito prima dell'omicidio. Aggressioni fisiche cui fa da contrappunto la scelta del poeta civile di dire la verità sulle dinamiche del nuovo Potere senza volto e sui patti che si fondavano sulle stragi. Prefazione di Carlo Lucarelli.
Political crimes and offenses --- Pasolini, Pier Paolo, - 1922-1975 --- Italy
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