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Il volume accompagna la mostra di apertura del grande progetto "Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo" presso il palazzo delle esposizioni di Roma. Tema cardine della pubblicazione è come in Pasolini il corpo sia stato il luogo dell'incarnazione della parola. Quest'interpretazione risuona come inedita poiché in nessun altro poeta, scrittore, intellettuale o autore cinematografico il corpo ha fatto spazio alla parola in maniera così autentica. Le sezioni della mostra, che si riflettono nell'impianto del volume, sono dedicate al volto, alla voce, ai costumi, al rapporto di Pasolini con le donne, e alla derisione. Tutto ruota attorno alla dimensione radicale che Pasolini, come poeta e autore, ha vissuto con la totalità del suo corpo. Ha attraversato e sperimentato il mondo con una fisicità che talvolta aveva il significato di pienezza e splendore, tal altra di tragedia, ma risuonando sempre di un amore estremo per la vita e il reale.
Pasolini, Pier Paolo, --- Pasolini, Pier Paolo --- Exhibitions.
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Les conversations entre Pier Paolo Pasolini et Gideon Bachmann (photographe, réalisateur et journaliste américano-allemand) réunies dans ce livre sont longtemps restées confidentielles et n'ont été publiées en Italie qu'en 2015. Ce document exceptionnel, traduit pour la première fois en français, a été enregistré au fil d'une amitié de quinze ans allant des débuts de Pasolini en tant que réalisateur avec Accattone (1961) jusqu'à son dernier film, Salo ou les 120 journées de Sodome (1975).Structurés autour de trois thèmes fondamentaux chez Pasolini (polémique, politique et pouvoir) ces dialogues déploient de riches réflexions autour de l'art, la religion, le langage, la société, la poésie, l'histoire, et bien sûr le cinéma.
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What role did Dante play in the work of Pier Paolo Pasolini (1922-1975)? His unfinished and fragmented imitation of the Comedia, La Divina Mimesis, is only one outward sign of what was a sustained dialogue with Dante on representation begun in the early 1950s. During this period, the philologists Gianfranco Contini (1912-1990) and Erich Auerbach (1892-1957) played a crucial role in Pasolini’s re-thinking of ‘represented reality’, suggesting Dante as the best literary, authorial and political model for a generation of postwar Italian writers. This emerged first as ‘Dantean realism’ in Pasolini’s prose and poetry, after Contini’s interpretation of Dante and of his plurilingualism, and then as ‘figural realism’ in his cinema, after Auerbach’s concepts of Dante’s figura and ‘mingling of styles’. Following the evolution of Pasolini’s mimetic ideal from these formative influences through to La Divina Mimesis, Emanuela Patti explores Pasolini’s politics of representation in relation to the ‘national-popular’, the ‘questione della lingua’ and the Italian post-war debates on neorealism, while also providing a new interpretation of some of his major literary and cinematic works.
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Joubert-Laurencin, avec qui nous avons publié les deux volumes du critique de cinéma André Bazin en 2018 et Accattone de Pier Paolo Pasolini, scénario et dossier, en 2015. Il s'agit d'un travail de fond, mené depuis de nombreuses années par l'un des plus grands spécialistes de Pasolini, qui permet au lecteur de suivre l'extraordinaire production d'abord littéraire puis cinématographique d'un artiste à l'écriture polymorphe. Organisé de façon chronologique, l'ouvrage révèle comment la poésie et la littérature ont nourri les films de Pasolini en mettant au jour un système qui s'apparente à de l'orfèvrerie - à la manière d'un vitrail dont les détails de fabrication de chaque couleur nous seraient exposés. Le manuscrit s'approche des deux millions de signes et s'accompagne d'un système de notes et d'annexes qui permet de mentionner tout ce qui a été publié sur Pasolini. Si de nombreux livres existent sur Pasolini, celui-ci est unique en ce qu'il entreprend de saisir toute la vie et l'oeuvre de l'artiste. Ce projet d'envergure s'inscrit dans les célébrations du centenaire de la naissance de l'artiste en 2022.
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"Mi alzo alle sette, vado a Ciampino (dove ho finalmente un posto di insegnante, a 20.000 lire al mese), lavoro come un cane (ho la mania della pedagogia), torno alle 15, mangio, e poi..." È il 1952, e Pier Paolo Pasolini può dedicarsi alla letteratura solo "poi", nel tempo libero dall'insegnamento. Attorno agli anni ciampinesi di Pasolini e ai ricordi dei suoi alunni e dei suoi amici (Bertolucci, Cerami, Pivano) - quei primi anni Cinquanta in cui nasceva "Ragazzi di vita" - Meacci costruisce un libro che è al contempo saggio, reportage, diario di viaggio e racconto, e in cui trova posto un'intera teoria di figure del nostro Novecento (e non solo): Totò, Fellini, Hemingway, gli sfollati del dopoguerra, Mizoguchi, il Vangelo, Mantegna, le tradizioni contadine, Simone Martini, il comunismo, Anna Magnani, Goldrake e Happy Days, l'America, Roma, il terremoto del Friuli, la grande poesia, la "scomparsa delle lucciole". Da quel 2 novembre del 1975; da Ostia a noi, oggi, quarant'anni dopo quella morte che pesa sui cittadini di questo triste, meraviglioso, sfortunato, bellissimo paese: forse è stato già detto tutto, o troppo. O troppo poco, chissà.
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Ces entretiens, pour la plupart inédits en français, et édités par Maria Grazia Chiarcossi pour le public hexagonal, offrent un complément indispensable à la découverte de l'un des artistes majeurs du siècle passé et dont la profondeur de réflexion nous est devenue désormais indispensable, vitale. On retrouvera les thèmes essentiels chers au poète italien, qui partent des recherches menées sur la langue et le style pour aboutir à la défense poétique de l'humanité ravagée par le néocapitalisme.On y lira aussi des réflexions sur marxisme et christianisme, sur son enfance, sur la révolte des étudiants de 1968 vue comme lutte interne à la bourgeoisie, sur son engagement communiste et humaniste, sur les ravages du développementisme au détriment du progrès.
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Pier Paolo Pasolini, nato e formatosi nel cuore del Novecento, è stato provocatore e scrittore del conflitto, e quindi una figura drammatica, all'interno di un Paese che non ama per nulla né i conflitti né il tragico. E se in una vistosa ricorrenza come quella del centenario dalla nascita si continua a celebrare e illustrare la sua diversità espressa, quasi didascalicamente, dal nesso passione-ideologia, l'ambizione di questa miscellanea di saggi, raccolti dopo anni di riformulazioni e revisioni, è quella di dimostrare come la lotta contro se stesso oltre che «contro tutti», in quanto paradigma metonimico, abbia sempre mantenuto vivissima la consapevolezza della sua validità nell'elaborazione pasoliniana e, insieme, quella della sua finalità pedagogica: lo scandalo e la contraddizione hanno interagito con eguale pertinenza a connotare un'esperienza esistenziale e una poetica, o una strategia lucidamente sperimentale, senza che l'una infirmasse l'altra. Pasolini continua a concedere stimoli a generazioni diverse di studiosi, italiani e stranieri, con la volontà di ricercare e intenzionalmente selezionare materiale documentario e saggistico, in grado di superare la pubblicistica corrente e già nota del «poeta civile degli anni cinquanta» e di leggere, e non semplicemente rileggere, la sua multiforme opera in un'esperienza intellettuale che può, anzi deve, ispirare tanti a sentirsi parte in causa di quella lotta che ricomincia a ogni nuovo giorno.
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