TY - BOOK ID - 112176819 TI - Liber illustrium virorum archisterii Casinensis AU - Pierre Diacre, 1107-1159 AU - Dell'Omo, Mariano PY - 2022 SN - 9788892901520 8892901524 PB - Firenze: Sismel, Edizione del Galluzzo, DB - UniCat KW - Manuscripts, Latin (Medieval and modern) KW - Manuscrits latins médiévaux et modernes KW - Petrus, KW - Biblioteca del Monumento nazionale di Montecassino KW - Benedictines KW - Montecassino (Monastery) KW - History KW - Monks KW - Christians KW - Monasticism and religious orders KW - Peter, KW - Pietro, KW - Abbazia di Montecassino (Montecassino, Italy) KW - Bencések KW - Benedettini KW - Bénédictins KW - Beneditinos KW - Benedyktyni KW - O.S.B. KW - Ordem de São Bento KW - Order of Saint Benedict KW - Ordine di San Benedetto KW - Ordo Sancti Benedicti KW - OSB KW - Saint Benedict, Order of KW - Abbazia di Montecassino KW - Monte Cassino (Benedictine monastery) KW - Monastero di San Benedetto (Cassino, Italy) KW - Monastero di S. Benedetto (Cassino, Italy) KW - Badia di Montecassino KW - Monte Cassino (Monastery) KW - Abazia di Montecassino KW - Monte-Kassino (Monastery) KW - Monumento nazionale di Montecassino KW - 271.1 <45 MONTECASSINO> KW - 271.1 <45 MONTECASSINO> Benedictijnen--Italië--MONTECASSINO KW - Benedictijnen--Italië--MONTECASSINO UR - https://www.unicat.be/uniCat?func=search&query=sysid:112176819 AB - Il Liber illustrium virorum archisterii Casinensis fu elaborato tra il 1133 e il 1136 da Pietro Diacono, cartularius, scriniarius ac bibliothecarius di Montecassino. Charles H. Haskins definì quest’opera «un documento di cui qualsiasi istituto monastico potrebbe menar vanto», rimarcando che «più che un catalogo è un epitaffio». L’autore scrive infatti quest’opera con lo sguardo rivolto al passato cassinese, in particolare a quell’età desideriana che fu da lui definita aureum patris Desiderii saeculum, incarnata da letterati e intellettuali del calibro di Alfano, Amato, Alberico, Costantino Africano, Guaiferio, Leone Marsicano. L’intuizione del declino cui va ormai incontro il monastero cassinese, coinvolto nello scisma anacletiano, di cui egli stesso è testimone e protagonista, spinge pertanto Pietro Diacono, nel timore di un naufragio della memoria, a salvare almeno l’eredità letteraria di un passato splendido e irrinunciabile ancorché irripetibile. Il nuovo testo che qui si presenta risponde all’esigenza di superare l’insufficiente e, in molti casi, erronea edizione seicentesca curata da Giovanni Battista Mari – accolta dal Muratori nei Rerum Italicarum Scriptores e quindi dal Migne nella Patrologia Latina –, che giustamente Herbert Bloch definì «del tutto inattendibile», perché derivante non dall’autografo, il Casin. 361, ma da una cattiva copia del sec. XVII (Vat. Barb. lat. 2453). Occorreva quindi restituire dignità a un’opera che, in omaggio alla tradizione geronimiana del De viris illustribus, costituisce, come scrisse Antonio Viscardi, «il primo documento di un interesse per la storia non più solo politica e religiosa, ma anche culturale e letteraria», e «rappresenta, perciò, una cosa singolare nella storia della storiografia medievale». ER -